ANNATA 2015: UN'ESTATE CALDA E SECCA - Montaribaldi - Azienda agricola a Barbaresco

ANNATA 2015: UN'ESTATE CALDA E SECCA

L’annata è stata calda e sembra confermare il fenomeno del surriscaldamento climatico globale degli ultimi anni. Questo si può vedere dal grafico di somma termica (Fig.1) , cioè la somma delle temperature superiori a 10°C registrate nel periodo vegetativo che va da aprile a ottobre. Questo dato indica la quantità di calore (energia) a disposizione della pianta.

 

Fig. 1: Somma termica (Fonte: R.A.M. Regione Piemonte, capannina Barbaresco)

La somma termica dell’annata 2015 è aumentata di quasi200°C/giorno rispetto alle ultime cinque annate. Questo viene confermato dall’analisi delle temperature massime (Fig.2)  dove si può osservare un significativo e costante aumento di +3 °C nella fase primaverile e di addirittura + 5 °C nel mese di luglio. Qui si sono registrate quotidianamente temperature dai 35 ai 40 °C.

Il caldo ha influenzato molto la crescita dei germogli: prima accelerandola e poi limitandola. Questo perchè temperature troppo elevate non consentono la fotosintesi, bloccando quindi la formazione degli zuccheri, 40 °C è la temperatura limite ma si osservano significativi rallentamenti dell'attività fotosintetica a partire dai 32 °C

  Fig. 2: Temperature massime media mensile (Fonte: R.A.M. Regione Piemonte, capannina Barbaresco)

Durante l'annata sono caduti 700 mm di pioggia, quindi un po’ meno rispetto la media. Come illustrato nel grafico (Fig.3) le piogge primaverili si sono concentrate nei mesi di febbraio e marzo (rispettivamente 155 mm e 175 mm pioggia),  lasciando la maggior parte della primavera piuttosto asciutta (40mm di pioggia anziché gli 80mm di media in marzo e aprile). L’effetto del caldo è stato amplificato dalla scarsa piovosità del periodo estivo (luglio) e ciò ha favorito  la comparsa dei sintomi di siccità sulle viti, come essiccamento dei cirri e viticci e caduta delle foglie anticipata (filloptosi).


Fig. 3: Piovosità annua (Fonte: R.A.M. Regione Piemonte, capannina Barbaresco)

L’andamento climatico caldo e umido della prima fase primaverile (febbraio, marzo) ha favorito l’ apertura anticipata dei germogli, mentrele elevate temperature dei mesi tardo primaverili ne hanno determinato un rapido accrescimento, portando  rapidamente alla fioritura .

Dal punto di vista fitosanitario l’annata non ha creato problemi rilevanti per quanto riguarda la peronospora  (Plasmopora viticola) mentre l'oidio (Oidium tuckeri) ha giovato di queste condizioni metereologiche esercitando una forte pressione infettiva.

La fase estiva è stata quella che ha creato le maggiori criticità, l’eccessivo caldo, asciutto, ha determinato la comparsa dei sintomi di siccità soprattutto nei vigneti più giovani in posizioni più assolate. E’ risultato di vitale importanza, per il conseguimento di una corretta maturità fenologica, adattare le operazioni di potatura verde alle condizioni metereologiche, in funzione del vigneto e della porzione di filare colpita nelle ore più calde della giornata.

Dal punto di vista fisiologico, le piante, rallentando la fotosintesi hanno accumulando un ritardo nella maturazione dei frutti, questo fenomeno si è osservato in modo particolare sulle varietà a bacca nera a maturazione tardiva. La vendemmia dello Chardonnay e del Moscato è iniziata tra fine agosto e i primi giorni di settembre. Hanno immediatamente seguito Arneis e Dolcetto durante la prima decade. Le varietà Barbera e Nebbiolo hanno goduto del sostanziale abbassamento delle temperature di settembre, raggiungendo la maturità nella prima decade di ottobre.

I risultati ottenuti in cantina ad ora sono incoraggianti, l'annata ha regalato vini dotati di struttura ma allo stesso tempo gentilezza e rotondità.

Roberto Prandi, Sergio Belmonte
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